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Intervista per la rivista Campioni d'Italia


"Alberto Malaguti ha scelto di dedicare tempo e passione esclusivamente a uno dei mantelli più difficili da selezionare, l’arlecchino, ed è proprio lui a spiegarci le ragioni di questa scelta."

DA QUANTO TEMPO ALLEVA ALANI E COSA L’HA SPINTA PROPRIO VERSO QUESTA RAZZA?

«La passione per l’Alano risale al 1989. Allora io e mia moglie Daniela, appena sposati, decidemmo di acquistare un cane ma non avevano le idee chiare sulla razza: personalmente mi piaceva molto lo Schnauzer gigante ma casualmente, durante un viaggio in moto, incontrammo per la prima volta un Alano. Fu quello che si dice “amore a prima vista”: fummo colpiti dalla sua dolcezza ma anche dalla sua bellezza ed eleganza. Visitammo quindi un allevamento di alani e il destino ci mise una mano: in quel periodo c’era una cucciolata disponibile, così entrò a far parte della famiglia Cirus, un adorabile maschietto arlecchino e, un anno dopo, anche la piccola Dasy, che sarebbe poi diventata la capostipite del nostro allevamento. La prima cucciolata nacque nei primi mesi del 1992, ma fu solo alla fine del ‘94, dopo aver frequentato assiduamente le esposizioni e ottenuto confortanti risultati, che richiedemmo l’affisso “Del Castello delle Rocche”».

Quali sono, o sono stati, i campioni più rappresentativi del suo allevamento?

«Di soggetti che abbiano ottenuto almeno un titolo di Campione nel nostro allevamento ne sono nati diversi, se consideriamo poi che la media delle nostre cucciolate è di 3-5 all’anno, la soddisfazione è ancora maggiore. A oggi il palmares comprende un centinaio di Campioni, dei quali 3 Campioni Mondiali e 3 Campioni Mondiali Veterani, per un totale di circa 400 titoli. Per 17 anni, poi, abbiamo vinto il Trofeo Allevamento della Società Italiana Alani, per i migliori soggetti arlecchini e neri allevati in Italia, risultato mai ottenuto da nessun altro allevatore. »

COME MAI AVETE DECISO DI ALLEVARE ALANI ARLECCHINO?

«Fin dall’inizio io e mia moglie abbia - mo deciso di dedicarci esclusivamente alla selezione delle varietà arlecchino e nero da arlecchino. L’arlecchino è in assoluto uno dei mantelli più difficili da selezionare, e quando nasce un cuccio - lo, che oltre a una bella morfologia ha anche un mantello perfetto o quasi, la soddisfazione non ha prezzo. Al di là dei gusti personali, quando si guarda un bell’Alano il suo colore è irrile - vante, è sempre un piacere ammirarlo».

È GIUSTO DIRE CHE L’ALANO È IL PIÙ GRANDE CANE DA COMPAGNIA?

«Grande sì, vista la mole… battute a parte l’Alano, con il suo carattere ecce - zionale, è sicuramente un ottimo cane da compagnia, non è però una razza per tut - ti. Non è adatto, ad esempio, a restare da solo troppo a lungo, quindi chi, per lavoro o per stile di vita, resta fuori casa per buona parte della giornata è meglio che opti per una razza più indipendente. Fin dall’inizio, quando cioè il cucciolo arriva nella sua nuova dimora, manife - sta questo estremo attaccamento alla famiglia. Spesso infatti ci sentiamo dire “sembra la nostra ombra”, in effetti l’Alano ama il contatto fisico, la compa - gnia, tanto che da sempre viene definito “cane francobollo”».

L’ALANO PUÒ ANCORA ESSERE CONSIDERATO UN CANE DA GUARDIA?

«Assolutamente sì: può essere un otti - mo cane da guardia, capace di scoraggiare qualsiasi malintenzionato anche solo per le dimensioni, ma non può essere lasciato in un box, non fa per lui, il suo carattere estremamente sensibile ne risentirebbe. Nonostante sia un cane di grosse di - mensioni, se ben educato l’Alano si adatta benissimo a stare ovunque».

COSA INTEDE PER BEN EDUCATO?

«Per educato bene intendo che non deve essere troppo viziato, cosa spesso difficile visto che sa come accattivarsi le simpatie di chiunque con i suoi modi dolci e il suo tenerissimo sguardo. Bisogna però tenere conto del fatto che da adulto arriverà a pesare mediamente 60-65 chili (se femmina) oppure anche oltre 80 (se maschio), se gli si lascia fare fin da cucciolo tutto quello che vuole, come salire sul letto o sul divano oppure tirare al guinzaglio durante le passeggiate, la gestione potrà risultare problematica».

QUALI SONO I SUOI PRINCIPALI BISOGNI?

«Al contrario di quanto si possa pensare, l’Alano non ha bisogno di fare molto moto, anche se le passeggiate e le scorrazzate in aperta campagna sono sempre gradite. Per il suo carattere gioviale e tranquillo è adatto anche a famiglie con bambini, di tutte le età. È un cane che può dare tanto ma ha bisogno di altrettante attenzioni».

È UN CANE DIFFICILE DA ALLEVARE?

«Sicuramente i primi mesi di vita sono molto importanti e il cucciolo va seguito con la massima attenzione. Ci sono tre fattori determinanti: la selezione (un cucciolo sano affronta molto più facilmente lo sviluppo, che è già di per sé impegnativo), l’alimentazione e il movimento. Abbiamo a che fare con una razza di notevoli dimensioni e alcuni errori, sia alimentari sia di gestione, possono compromettere la crescita e determinare il manifestarsi di alcune patologie. Un Alano va alimentato, almeno fino ai 12-14 mesi, con un ottimo mangime di accrescimento, specifico per razze di grossa taglia, rispettando sempre le dosi consigliate, senza eccedere perché è molto meglio che il fisico rimanga asciutto per tutta la fase della crescita. Alcuni proprietari, purtroppo, vedendo il cane che mangia con voracità e pensando che la razione sia troppo scarsa, la incrementano di propria iniziativa sbilanciando così l’apporto proteico, di grassi, vitamine, mettendo a rischio il normale sviluppo scheletrico. Un altro errore può essere quello di somministrare degli integratori oppure del calcio quando non è effettivamente necessario. Durante la crescita il movimento deve essere assolutamente spontaneo e naturale, il cucciolo potrà essere lasciato libero di scorrazzare in giardino o al parco, un’ottima occasione per iniziare una buona socializzazione, utile per la formazione del carattere. Le passeggiate a guinzaglio dovranno invece essere moderate, soprattutto nei primi mesi, perché la smania di seguire il proprietario lo porterebbe a compiere più movimento di quello che lui farebbe di sua spontanea volontà, sottoponendo le articolazioni a una eccessiva sollecitazione. Per evitare di commettere errori dovuti all’inesperienza, è molto importante che il proprietario resti in contatto con l’allevatore, che lo potrà consigliare per il meglio e che lo seguirà durante tutta la fase della crescita e anche oltre».

QUAL È IL SUO PARERE SUGLI ALANI MERLE?

«Questa varietà può nascere quando almeno uno dei due genitori è arlecchino e presenta generalmente il fondo del mantello grigio con macchie nere. Lo standard ufficiale finalmente lo ha riconosciuto, quindi ora un soggetto merle può partecipare alle esposizioni di bellezza, anche se per il momento con qualche limitazione, e può essere utilizzato in riproduzione».

(scarica la rivista cliccando sulla foto)

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